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Di bianco e nero...
Di Biancho e nero
I ricordi del passato son colorati
Come cineprese mute.
Salpati dalla riva, transportati dalla corrente, sfuocata, ingannata.
Si allontanano,
Come scogli, nei prati marini
Dove le onde sbattono, riemergono
Con aguato silenzioso abbagliano il cuore
Maliconici, si attorcigliano, come spine arrampicanti
Sui rami del tempo
Come un abbraccio di calore
Di una fiamma che brucia e riscalda
La quiete corsa di un bambino, dallo sherzo mattutino
E della madre che accarezza, la fronte addormentata
E ora di svegliarsi Orfeo.
Le lenzuola timide si dimenano, squisite dal corpo tiepido
Vestiti odorano di secchi armadi e lavande fiorite
E dagli odori del mattino, seguono i prati d erba adornati di rugiada e gelsomini
Calma e la via d' asfalto grigio scretolato, consumato dal passato
Odori di camomile nascoste dai fruscii del grano.
Vuoti granai dimenticati dall inverno.
Tremano
E di quella bambina, dai capelli dorati, di fronte alla chiesa,
Saporita di mele e doce mango
Il mio primo amore, ho assaporato.
Incompreso e giovane, cheil mio cuore non riusciva a descrivere.
Il tempo non ha pieta, dei tuoi ricordi
In bianco e nero piangono, si lamentano
Che forse la morte quei colori restituisca?
Che Dio esista?
O dolce bambino, che nei prati giocavi,
L odore dei campi bruciati, svelasti
Degli alberi di frutta, del pero, del melo, del albicocco
Rubasti.
Addio miei amori
Addio dolci colori
poem
by
Luca Menin
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